Sono tante le parti del nostro corpo che hanno la funzione di sostenerci. La caviglia è una di queste. Grazie al suo prezioso lavoro possiamo non solo camminare agilmente ogni giorno, ma anche ballare, saltare e divertirci. Prenderci cura di ogni sua parte è quindi di fondamentale importanza.
Tra i problemi che possono colpire le caviglie c’è l’osteocondrite dell’astragalo, che, compromettendo lo stato delle cartilagini, mina la stabilità articolare. Un disturbo che può essere contrastato grazie ai benefici della magnetoterapia: andiamo a vedere più da vicino in cosa consiste questa patologia e come possiamo curarla efficacemente con l’aiuto dei campi elettromagnetici.
Cos’è l’astragalo?
L’astragalo, detto anche talo, è una delle sette ossa presenti nel tarso del piede. Le ossa tarsali costituiscono “l’impalcatura” dei nostri piedi: è chiara quindi la loro importanza.
In particolare, l’astragalo è suddiviso in tre porzioni: testa, collo e corpo. Si tratta di una delle ossa che costituiscono l’articolazione talo-crurale, ovvero quella che chiamiamo comunemente caviglia. Oltre al talo, l’articolazione è composta dal calcagno, dall’estremità distale della tibia e dall’estremità distale del perone.
Possiamo facilmente capire il ruolo di rilievo dell’astragalo nella funzionalità della caviglia. Questa articolazione, infatti, ci consente di eseguire due movimenti opposti, ovvero:
- plantarflessione, che ci permette di puntare il piede verso il suolo. È il movimento che compiamo, per esempio, camminando sulle punte dei piedi;
- dorsiflessione, che ci permette di sollevare il piede, come quando camminiamo sui talloni.
La compromissione della caviglia avrebbe quindi conseguenze rilevanti sulla nostra capacità di camminare.
Cos’è l’osteocondrite?
È detta osteocondrite la malattia infiammatoria che interessa le ossa umane durante l’età dell’accrescimento. Questa patologia è determinata da un difetto della vascolarizzazione della cartilagine a livello dei nuclei di ossificazione: ciò comporta delle carenze nutrizionali che provocano il distaccamento della cartilagine dalla sede originale.
Per queste ragioni, le articolazioni colpite si incuneano, con la formazione di un tofo articolare che causa a sua volta dolore e difficoltà nei movimenti. Sebbene non si sappia molto sulle cause dell’osteocondrite, si ritiene che abbia origine genetica. Inoltre, è tipica dei giovanissimi: colpisce infatti bambini e adolescenti.
Le cause dell’osteocondrite dell’astragalo
Come abbiamo visto, l’osteocondrite interessa ossa e articolazioni, e la caviglia non è da meno. L’osteocondrite dell’astragalo provoca una lesione della cupola talare: ciò comporta un’anomalia nella cartilagine articolare. Si tratta di una patologia per lo più frequente durante la seconda decade della vita. Tuttavia, può manifestarsi clinicamente anche in fasi successive.
Sfortunatamente, ci sono ancora molte cose che non sappiamo sull’origine del problema. Possiamo però affermare che tra le cause principali vi sia la necrosi di una epifisi o di una apofisi. Ciò avviene a causa di un’interruzione dell’afflusso sanguigno, a sua volta provocata da un’occlusione dei vasi.
Parlando dell’articolazione delle caviglie, l’occlusione può originarsi come conseguenza di un unico grosso trauma o più traumi ripetuti, per esempio a seguito dell’attività sportiva. Questo problema però può essere scatenato anche dall’ossificazione intensa, tipica, come abbiamo visto, dell’età evolutiva. Per questo l’osteocondrite dell’astragalo è comune tra i giovanissimi e gli atleti.
Sintomi dell’osteocondrite
Per poter sfruttare i benefici della magnetoterapia sull’osteocondrite dell’astragalo, è necessario innanzitutto individuarla. L’attenzione ai campanelli d’allarme viene in nostro aiuto proprio in tal senso.
In particolare, i sintomi dell’osteocondrite comprendono:
- dolori articolari e muscolari;
- rigidità e gonfiore articolare;
- presenza di tofi, ovvero depositi di cristalli di urati in forma di noduli.
È necessario prestare particolare attenzione, poiché l’osteocondrite è inizialmente asintomatica. Il dolore all’articolazione e la limitazione dei movimenti appaiono in modo graduale. In alcuni casi, il progredire dei sintomi può portare all’alterazione dell’andatura.
Diagnosticare l’osteocondrite dell’astragalo
La diagnosi tempestiva è fondamentale per consentire un intervento non invasivo. Inoltre, accorgersi per tempo della presenza di osteocondrite permette di fermare il progredire delle lesioni alle ossa.
Per l’accertamento della condizione si inizia con l’analisi della motilità articolare. La riduzione dell’angolo di estensione è il primo indicatore di osteocondrite. A seguire, si esegue una risonanza magnetica per valutare lo stadio della patologia.
Se necessario, possono essere prescritti anche:
- radiografia;
- ultrasonometria ossea;
- TAC.
Trattare l’osteocondrite del talo
A seconda dello stadio della malattia e del livello delle lesioni, il medico imposterà una terapia di tipo diverso. Le opzioni oggi disponibili sono:
- terapia conservativa, solitamente utilizzata se la malattia è ai primi stadi; essa consiste in riposo dall’attività fisica per circa 6 o 8 settimane, immobilizzazione della caviglia e fisioterapia;
- terapia chirurgica, di norma utilizzata negli stadi instabili, oppure in quelli stabili che non hanno però tratto beneficio dal percorso conservativo; con l’intervento si recuperano i frammenti di osso distaccati e si ricostruiscono le parti interessate e la cartilagine;
- terapia farmacologica, utilizzata soprattutto per lenire il dolore; essa viene associata agli altri approcci terapeutici, in quanto di per sé insufficiente; normalmente, vengono prescritti analgesici e antinfiammatori non steroidei.
I benefici della magnetoterapia sull’osteocondrite dell’astragalo
Abbiamo accennato all’utilizzo di trattamenti fisioterapici all’interno dell’approccio conservativo. Una delle terapie di supporto utilizzate in tal senso è la magnetoterapia, oggi molto popolare per via della sua scarsa invasività.
Questo trattamento, eseguito con apparecchi elettromedicali appositi, si basa sull’utilizzo dei campi elettromagnetici. Essi, penetrando nei tessuti, attivano il processo di formazione delle cellule, così da accelerare il naturale processo di guarigione. Per farlo, va ad agire sulla membrana cellulare, favorendo l’aumento localizzato di calcio. Inoltre, offre ai pazienti un effetto analgesico e antinfiammatorio, dando sollievo dal dolore.
I benefici della magnetoterapia sull’osteocondrite dell’astragalo sono dovuti proprio a queste sue caratteristiche. Per svolgere il trattamento comodamente a casa tua, scegli RigenAct, il dispositivo disponibile anche nella versione portatile, certificato dal Ministero della Salute.
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