Artrite, artrosi, cervicalgie, borsite: i disturbi che possono mettere un freno alle attività quotidiane sono davvero numerosi. Tuttavia, la conoscenza umana ha fatto nei secoli passi da gigante: oggi riprendere le redini della propria vita e tornare a muoversi liberamente è più facile di quanto non sia mai stato.
L’utilizzo di apparecchi per la magnetoterapia viene in soccorso per liberarti da dolori e infiammazioni, favorendo un recupero più rapido e aumentando il tuo livello di benessere. Gli esperti di 2A Group ti offrono tutte le informazioni che ti occorrono sugli strumenti oggi disponibili, anche per il trattamento a domicilio. Non sai come scegliere l’apparecchio di magnetoterapia giusto? Leggi questo articolo e sarai sulla buona strada.
Cos’è la magnetoterapia?
Il progresso scientifico e tecnologico ha consentito il fiorire di numerosi strumenti e trattamenti a cui puoi affidarti all’insorgere di un disturbo della salute. Oggi è addirittura possibile scegliere il percorso terapeutico più consono tra varie alternative per la stessa patologia, così da ottenere il risultato migliore di caso in caso. Per poter imboccare la via giusta però è necessario conoscerne ogni svincolo, dosso o incrocio, così da avere la certezza che si tratti della strada che fa per noi. Cos’è quindi la magnetoterapia?
La magnetoterapia1 è una forma di fisioterapia che si caratterizza per la sua non invasività. Come il suo stesso nome suggerisce, il trattamento si basa sull’utilizzo delle onde elettromagnetiche: in questo modo è possibile interagire con le cellule senza causare l’aumento del calore corporeo. Questo perché le onde generate dai magneti non vanno a interagire in modo diretto con la materia, né vengono assorbite dagli organi. Tuttavia, possono rendere più rapido il processo di scambio ionico che ha luogo nella membrana cellulare; in questo modo si stimola la rigenerazione del tessuto interessato.
I principali effetti dell’utilizzo degli apparecchi per la magnetoterapia riguardano la riduzione dei sintomi dolorosi e delle infiammazioni. Inoltre danno un valido aiuto per il riassorbimento degli edemi e al miglioramento della circolazione sanguigna, quindi dell’ossigenazione dei tessuti. Per questo motivo si tratta di un percorso terapeutico che trova molti campi di applicazione nell’ambito della fisioterapia e nel trattamento delle patologie muscolo scheletriche. Inoltre aspetto da non sottovalutare, non ha gli stessi effetti collaterali tipici degli antinfiammatori e degli antidolorifici.
Magnetoterapia: un po’ di storia
I magneti hanno affascinato l’umanità sin dai tempi antichi2: è possibile rintracciare informazioni sui tentativi di utilizzo dei campi magnetici per vari scopi già nell’antico Egitto, nella Cina del 2.500 a.C. e in molti altri luoghi e contesti storici. Naturalmente, in nessuno di questi casi si parla della magnetoterapia che oggi conosciamo e impieghiamo in campo fisioterapeutico, E’ comunque palese come questa sia una strada imboccata già molti secoli fa, approfondendone sempre maggiormente la conoscenza.
Gli studi sul magnetismo e l’elettromagnetismo progrediscono a partire dal periodo della Rivoluzione Scientifica, portando, tra il 1649 e il 1655, alla comparsa dei primi magneti di fabbricazione artificiale. I primi elettromagneti a uso terapeutico vedono la luce invece tra il 1826 e il 1828, grazie al lavoro dell’ingegnere inglese William Sturgeon e del fisico americano John Henry. Proprio queste invenzioni hanno contribuito alla formulazione della prima teoria del campo magnetico, messa a punto dal fisico inglese J. C. Maxwell nel 1864. Negli anni ’70 e ’80 del XX secolo, in Boemia, il lavoro di studiosi come Grüner prima e di Jiří Jerabek e Jiří Chvojka poi ha consentito di sperimentare gli effetti della magnetoterapia su molte patologie, osservandone gli effetti.
Come funziona la magnetoterapia?
Abbiamo chiarito il principio fondamentale: la magnetoterapia sfrutta i campi elettromagnetici a scopo fisioterapeutico. Ma come funziona? Bisogna innanzitutto capire che l’utilizzo degli apparecchi per la magnetoterapia ha effetto sulle cellule3. Sappiamo che nel corpo sono presenti molte cellule di tipo diverso, tuttavia quasi tutte sono composte allo stesso modo. Troveremo per prima cosa una membrana esterna; all’interno di questa c’è il nucleo, circondato dal citoplasma.
Una peculiarità delle membrane cellulari è che funzionano come fossero delle batterie di minuscole dimensioni: per questo possiamo misurarne la tensione. Cosa comporta? Che, se una cellula non è sana, la sua tensione elettrica è minore e noi, tramite la misurazione della tensione appunto, possiamo rendercene conto. Alla diminuzione della tensione elettrica corrispondono delle conseguenze fisiche, come per esempio le infiammazioni e i dolori ossei o articolari.
Si rende necessario quindi trovare un sistema per far aumentare nuovamente la tensione: come? Le cellule sono in grado di generare un campo elettromagnetico come risposta a una sollecitazione di tipo meccanico: è qui che entra in gioco la magnetoterapia, il cui compito è appunto quello di “ricaricare” le cellule.
Quando ricorrere alla magnetoterapia?
Hai imparato cosa sia la magnetoterapia. Ma è la terapia adatta a te? Quali sono le sue aree di applicazione? Oggi è un trattamento applicato in fisioterapia per disturbi di molte diverse tipologie4. In particolare, la magnetoterapia vede il suo principale campo di utilizzo nell’ambito delle patologie osteoarticolari.
Si può ricorrere alla magnetoterapia per rallentare il progredire dell’osteoporosi, in quanto ostacola il processo di diminuzione della densità ossea. Viene inoltre impiegata in caso di:
- artrite, artropatie, artrosi, artrosi cervicale, artrosi del ginocchio e artrosi della spalla;
- atrofie muscolari;
- borsite;
- cervicalgia;
- colpi di frusta;
- contratture;
- contusioni;
- coxartrosi;
- cuffie dei rotatori;
- distorsioni;
- dolore alla schiena e dolori articolari;
- epicondilite;
- epitrocleite;
- frattura del polso, dello scafoide, dell’avambraccio, del bacino, della clavicola e del collo del femore;
- lombalgia;
- lussazioni;
- malattie reumatiche;
- miosite;
- osteoporosi;
- periartrite;
- ritardi di consolidazione;
- sciatalgia;
- strappi;
- sublussazioni di arti inferiori e superiori;
- tendiniti;
La magnetoterapia è un valido aiuto anche quando si desidera alleviare il dolore post-operatorio, quello provocato da un trauma o dovuto alla presenza di una patologia cronica. Accelera inoltre la guarigione delle ferite, riduce gli stati infiammatori e favorisce il riassorbimento degli edemi.
Trattandosi di un trattamento non invasivo, è adatto alla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, essendo praticata con apparecchi che emettono onde elettromagnetiche, non è raccomandata a chi avesse pacemaker o dispositivi medici inseriti all’interno del corpo.
Quali apparecchi si utilizzano per la magnetoterapia?
Se, in seguito a una diagnosi medica, hai riscontrato la necessità di intraprendere un percorso fisioterapico supportato dalla magnetoterapia, per compiere il passo successivo devi prima trovare risposta a un altro importante quesito: come scegliere l’apparecchio di magnetoterapia giusto? Per capirlo, bisogna innanzitutto sapere come questi strumenti funzionano.
I dispositivi impiegati dispongono di un solenoide, ovvero una bobina cilindrica composta da una serie di spire circolari molto vicine fra loro, fatte di un filo unico realizzato con un materiale conduttore. In questo modo nel solenoide viene generato un campo elettromagnetico, la cui frequenza può variare da pochi hertz a qualche migliaio, a seconda della natura del disturbo su cui si desidera intervenire.
Come abbiamo visto in precedenza, le cellule possono generare un campo elettromagnetico se stimolate meccanicamente: sfruttando questo principio, l’apparecchio per la magnetoterapia velocizza il processo di guarigione.
Il progresso tecnologico ha consentito la nascita di apparecchi per la magnetoterapia sempre più pratici e semplici da utilizzare, aumentando il comfort e i benefici per i pazienti. Oggi è possibile eseguire comodamente la magnetoterapia a casa propria, richiedendo a noleggio il dispositivo più adatto alle proprie esigenze. Si ricorda comunque che, anche se si sceglie la magnetoterapia per uso domiciliare, è sempre necessario l’intervento e la supervisione di un professionista: in questo modo la terapia verrà impostata correttamente in base al caso, ottenendo i migliori risultati possibili.
Come usare l’apparecchio di magnetoterapia RigenAct
Oggi è possibile eseguire la magnetoterapia a casa, in tutta comodità, senza dover rinunciare alle proprie attività preferite e senza interferire con i ritmi della quotidianità. 2A Group, da anni attiva nel settore degli apparecchi elettromedicali per assicurare ai pazienti i migliori trattamenti, è a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni che ti occorrono su RigenAct.
RigenAct è un apparecchio per la magnetoterapia a uso domiciliare pratico, comodo e di facile utilizzo: si tratta di un dispositivo pensato per assicurare il massimo comfort e un’ampia libertà di movimento.
L’utilizzo di questo apparecchio per la magnetoterapia è semplice e alla portata di tutti. Una volta inserite le impostazioni personalizzate per te dal nostro consulente, ti basterà indossare il dispositivo come indicato. RigenAct erogherà un campo magnetico studiato per accelerare il processo di guarigione: infatti, la formazione di nuovo tessuto osseo avverrà più rapidamente, accorciando il tempo necessario per il recupero all’incirca del 30%.
Il dispositivo per la magnetoterapia a uso domiciliare si compone di un generatore di segnale a batteria; inoltre, ti sarà fornito corredato dal solenoide più adatto a seconda della parte del corpo da trattare. Infine, è possibile utilizzarlo anche in presenza di placche, viti, chiodi, fissatori o gesso.
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Fonti:
- https://www.dottori.it/salute/magnetoterapia-benefici-specialisti-controindicazioni
- https://www.texabiomedicali.it/che-cose-la-magnetoterapia-storia-e-utilizzo-dei-campi-elettromagnetici/
- https://www.fisioterapiaitalia.com/tecnologie/magnetoterapia/
- https://www.dottori.it/salute/magnetoterapia-benefici-specialisti-controindicazioni